Prefazione
L'autrice mostra molta simpatia per gli editori. Li lascia parlare, permette loro di rivelarsi come persone. Il suo diventa così un viaggio antropologico tra gli editori, soprattutto tra i nuovi editori.
Si sono sviluppati in questi anni studi e interpretazioni sul fenomeno editoriale e da più parti si è denunciata la perdita di identità della professione, la riduzione del ruolo dell'editore, la tensione tra politica culturale ed esigenze finanziarie e commerciali. Non sono mancati i distinguo, rivelatisi banali o troppo semplicistici, tra piccoli e grandi editori, tra editoria di cultura e di consumo, tra attività a scopo di propaganda e a scopo di lucro. Per questa ragione ci è sembrato utile offrire ai lettori una panoramica degli editori reali.
Naturalmente non ci sono tutti, ma crediamo i più significativi. Per ragioni di spazio, abbiamo dovuto sacrificarne alcuni, compreso chi pubblica questo libro. È una ricerca che vogliamo però continuare.
Quanti sopravviveranno al Duemila? La crisi finanaziaria, le difficoltà distributive, l'incapacità di collaborare sui tempi lunghi, la mancanza di progetti forti, un mercato che non cresce, una presenza proprio per questo sempre più aggressiva dei grossi editori, regole commerciali che stentano ad essere definite: questi alcuni dei problemi cruciali.
La ricerca nata nel 1988 con L'editore che non c'è, continua per noi oggi con questo viaggio tra gli editori italiani, presenti in questo volume con i sogni, le passioni, i problemi, le illusioni, ma anche le lamentele, la pigrizia e lo snobismo. In particolare gli editori sono oggi più consapevoli (e le donne con maggiore realismo) della necessità di conciliare una capacità di resistere alle difficoltà, per un periodo che non sarà breve, e la volontà, quasi «dionisiaca», di andare avanti a pubblicare, per sé e per i lettori, ciò che si ama, ciò che ancora non c'è.
Antonio Monaco (Edizioni Sonda)